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Sul Canapè del Notariato

Il nuovo spazio di confronto per una politica di cateogria

Sul Canapè del Notariato

FINALMENTE LA TARIFFA?
MERCOLEDì 5 MARZO – ORE 19:00
Relatore: Prof. Giuseppe Musolino
Dialoga con i Notai: Edoardo Rinaldi, Ilaria Montanari e Alessandro Panzera
Richiesti 2 crediti formativi con valenza deontologica
Della tariffa e della sua necessità ovvero La dignità del Notaio

A voler contare il tempo, come piace fare a noi dell’Associazione dei Notai ‘Aldo Dalla Rovere’, nel 2026 saranno trascorsi 4 lustri da quando la tariffa venne riposta nel cassetto dei ricordi.

Un anniversario, questo, che ci impone di trarre delle conclusioni sugli effetti che questa scelta, compiuta sulla scia di quell’ondata populista che, come tutti i populismi, anche allora immaginò di trovare risposte semplicistiche a problemi complessi, attraverso politiche inefficaci o, peggio, dannose: il sonno della complessità genera mostri.

Tra i cavalli di battaglia dei generali della banalizzazione semplificatrice, c’è stata la lotta alla presunta élite delle libere professioni, ree di essere altro rispetto all’impresa; di essere depositarie di competenze scientifiche frutto di anni di studi e specializzazioni; colpevoli di essere riconosciute dallo Stato per l’importanza dell’attività svolta, nella società, attraverso il proprio operato.

Ancor più semplicistico, e dannoso in modo esponenziale, fu riconoscere il Notariato solo e soltanto nella sua componente professionale, e non già per la funzione istituzionale che gli è connaturata.

Con l’abolizione della tariffa notarile il corpo statale, con moto autolesionistico, provò a staccarsi un paio di dita per darle in pasto a una piazza nutrita dalla carne del qualunquismo.

È bene ricordare a noi stessi che quella notarile è funzione essenziale per lo Stato, come vuole il nostro sistema; noi Notai garantiamo la certezza e la legalità degli atti giuridici, tutelando sia gli interessi dei privati che quelli dello Stato.

Perché abbiamo timore di dire con fermezza che siamo Stato?

Con il nostro quotidiano operare – fatto di vicinanza ai cittadini, ai lavoratori, agli imprenditori, alle famiglie, agli anziani e ai fragili, fatto di ascolto, di consiglio – noi siamo Stato.

E per adempiere con giudizio e senso della funzione, per non pregiudicare il munus ricevuto, rispondiamo prontamente alla necessità di essere continuamente formati e continuamente contribuiamo a formare il diritto vivente, con la nostra dottrina fatta di studio e di ricerca, di vita vissuta tra i cittadini; non certo meno, per esempio, di quanto non faccia un Magistrato.

Tutto questo ha bisogno di essere riconosciuto da quello Stato che a noi chiede tutto questo, e che da noi riceve piena e pronta risposta.

Ora: la tariffa.

La tariffa è il corrispettivo che lo Stato deve stabilire per i servizi che il Notariato, nell’esercizio della propria funzione, rende alla collettività.

Non si tratta di servizi fungibili, bensì di servizi pubblici erogati da chi si è assunto in proprio l’intero onere della struttura necessaria a erogarli, secondo la disciplina dettata dallo Stato stesso.

I corrispettivi per i nostri servizi non possono essere oggetto di libera contrattazione, ma giustamente corrisposti da coloro che ne traggono il vantaggio, secondo una tariffa uniforme.

Crediamo sia arrivato il momento di riaprire quel cassetto ed estrarne la nostra tariffa, aggiornata e consona all’alto servizio pubblico che svolgiamo.

Da anni i ricavi del Notariato (e, per quello che ci riguarda più da vicino, quelli del notariato emiliano-romagnolo) non sono più coerenti con la remunerazione del lavoro professionale e della funzione che il Notaio svolge.

È il notariato italiano a subire il mancato riconoscimento della propria funzione con manifestazioni diverse, ma in modo particolare e concretamente, nella perdita di valore economico.

La riflessione è circoscritta all’ambito regionale e da qui parte, perché è in tale contesto che il Comitato adottò, nel 2001, la tariffa “in euro”, con i cosiddetti schemi “Montalti”.

Ce lo ha chiesto l’Europa? Sicuramente siamo stati “lenzuolati”, e il modello della pura concorrenza, non più riconosciuto come corretto e utile al mercato in ambito imprenditoriale, lo abbiamo magistralmente subito.

I danni potenziali alla funzione (non solo alle tasche dei singoli) sono evidenti. I rischi per il cittadino sono aumentati.

È necessario tornare parlare di tariffa, senza paura. Anzi, senza paure di alcun tipo.

La tariffa non è Voldemort.

 

Carlo Camocardi,

Presidente dell’Associazione dei Notai ‘Aldo Dalla Rovere’

Guarda il video della 1^ puntata de Sul Canapè del Notariato

5 marzo: Finalmente la tariffa?